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Gli eventi della morte di MJ

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Messaggio  mjforever Mer Gen 05, 2022 9:16 pm

Michael Jackson è morto il 25 giugno 2009 a Los Angeles, alle 14:26 ora americana presso l'ospedale UCLA Medical Center. Vi fu trasportato in ambulanza dopo che perse conoscenza nella casa al 100 North Carolwood Drive di Hombly Hills, un esclusivo quartiere collinare di Los Angeles. Jackson si trovava in città dal dicembre 2008 per partecipare alle prove del This Is It, ovvero la serie di quelli che sarebbero dovuti essere i suoi concerti d'addio organizzati dalla AEG Live e che avrebbero dovuto svolgersi a Londra presso l'O2 Arena nel luglio successivo. Le prove a cui prendeva parte si svolgevano presso lo Staples Center; pertanto Jackson soggiornò nella casa di Hombly Hills messa a disposizione dalla AEG Live, per un affitto mensile di 100.000 dollari.[1].

Jackson, che soffriva di insonnia cronica ormai da anni, alle ore 10:40 del 25 giugno, dopo un'ennesima notte insonne e l'assunzione di alcuni sedativi, venne messo sotto anestesia con un potente farmaco da Conrad Murray, un medico personale ingaggiato dalla AEG Live perché si occupasse del cantante durante le prove e il tour previsto.[2][3] Tuttavia, una decina di minuti dopo, Jackson ebbe una crisi respiratoria e, dopo alcuni inutili tentativi di rianimazione da parte del medico, furono chiamati i soccorsi e Jackson fu portato d'urgenza in ospedale, dove però vi giunse già in coma; dopo altri 42 minuti di tentativi per rianimarlo da parte del personale medico, Michael Jackson venne dichiarato morto. A seguito dell'autopsia, i risultati tossicologici indicarono che la causa della morte era da attribuire ad un'intossicazione acuta da Propofol, un potente anestetico, in concomitanza all'azione di alcune benzodiazepine.[4]

Conrad Murray, il medico che somministrò tali farmaci al cantante per permettergli di dormire, fu processato e condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo, il massimo della pena in California, per questo tipo di reato.

Nel 2008 Jackson, malgrado la sua ingente ricchezza e un patrimonio stimato ad oltre un miliardo di dollari, dovette fronteggiare una grave crisi finanziaria causata da debiti accumulati per circa 500 milioni di dollari: fu quindi costretto a vendere il Neverland Ranch, la sua tenuta da 2.700 ettari a Los Olivos. La società immobiliare che l'acquistò fu la Colony Capital,[6] di cui lo stesso Jackson divenne azionista di minoranza. Come testimoniò Randy Phillips al processo Murray, questa stessa società successivamente lo persuase a organizzare quello che poi diventò il progetto del suo addio alla scena,[7] probabilmente per recuperare la rilevante somma sborsata per l'acquisto del Neverland Ranch. Fu così che Phillips contattò Tohme Tohme, all'epoca manager della pop star, un uomo d'affari dai trascorsi poco chiari che non godeva della simpatia di Michael Jackson.[8][9]

A maggio 2009 Jackson, infastidito dalla sua insistenza, inviò una lettera di licenziamento Tohme Tohme[9] ; tuttavia il manager comparirà nei titoli del film This Is It come "personal advisor"[10] apparendo anche alle spalle del fratello di Michael, Jermaine, quando quest'ultimo annuncerà alla stampa la scomparsa di Michael Jackson.

I concerti programmati per l' addio alle scene inizialmente dovevano essere soltanto dieci ma, dopo le enormi richieste di biglietti che fecero collassare il sito delle prevendite,[11] divennero improvvisamente cinquanta: Jackson confidò ad alcuni collaboratori di non aver mai concordato tutte quelle date e di essere preoccupato per il sempre più gravoso impegno che si andava profilando.[12].

Paul Gongaware, dirigente di AEG Live, durante l'interrogatorio del vice procuratore Deborah Brazil, esitò quando gli fu chiesto chi avesse firmato il contratto all'O2 Arena di Londra, dichiarando inizialmente che era stata solo la AEG Live e che i concerti sarebbero stati 31,[13] smentendo l'esistenza di un contratto che invece prevedeva cinquanta date.


L'O2 Arena di Londra, luogo in cui Jackson avrebbe dovuto eseguire i suoi ultimi concerti
Quando le date dei primi concerti vennero inspiegabilmente posticipate[14] cominciarono a trapelare voci riguardo al fatto che Jackson non avesse concordato tutti quegli show e che non godeva di ottima salute. Randy Phillips e il regista dello show Kenny Ortega si affrettarono a fugare eventuali dubbi pubblicamente, nel periodo immediatamente antecedente alla morte, dichiarando che invece le condizioni psicofisiche del cantante erano ottime[15]. In realtà già sapevano che Jackson non stava benissimo, come dimostrato in aula dallo scambio di e-mail intercorso tra i due[16], nonchè da scambi di e-mail tra i funzionari della stessa AEG Live.[17]

Anche il Dott. Allan Metzger, medico personale della star da molti anni, fu convocato al banco dei testimoni: parlò dei timori del cantante, specie riguardo al fatto che temeva che le sue condizioni di salute non gli avrebbero permesso di sostenere un numero così elevato di show e che da tempo soffriva d'insonnia, soprattutto durante i tour.[18] Ulteriori scambi di e-mail tra Murray e l'AEG Live rivelarono che i dirigenti della società di promozione musicale erano a conoscenza dei drastici e rischiosi trattamenti che i medici praticavano da svariati mesi su Jackson[19].

In un'ulteriore e-mail spedita a un altro dirigente di AEG, Randy Phillips scrisse anche che Jackson non avrebbe più potuto sottrarsi all'accordo altrimenti sarebbe stato travolto da un vero e proprio disastro finanziario;[17][19] questo perché il contratto tra la AEG Live e Michael Jackson era molto impegnativo e, per garantire la sua presenza a tutte le date che si sarebbero rese necessarie, le penali erano talmente esose da far credere che l'unico scopo del contratto potesse essere distruggere finanziariamente la celebre pop star.

Sempre da missive inviate via web, presentate poi in aula al processo Murray,[20], è emerso anche un particolare inquietante, ovvero che la società assicurativa inglese Lloyd's pretendeva un'ulteriore visita medica a Londra da un secondo specialista prima di estendere la polizza sulle date aggiunte, di cui però la AEG aveva già venduto i biglietti. Inoltre è emerso che due firme di Jackson sembrarono essere diverse.[21] Tuttavia le condizioni di salute di Micheal Jackson non migliorarono e, a peggiorare la situazione, fu sottoposto a una grande pressione emotiva.

Come scrisse lo stesso Randy Phillips in una e-mail,[22] l'improvvisa morte della star fu tuttavia una benedizione per l'AEG, considerati anche gli altrettanto ingenti profitti che ne sono succeduti e in seguito ai quali quest'ultimo è stato riconfermato presidente della AEG Live.[23] Vennero attuate, infatti, varie strategie di recupero e di guadagno: biglietti commemorativi in cambio di rimborsi, la proiezione in tutte le sale cinematografiche del mondo del film "This Is It" di cui l'AEG vendette prontamente i diritti alla Sony Entertainment, la commercializzazione dei DVD, i CD della colonna sonora, la vendita di oggetti di merchandising e aste dello stesso materiale.[24]

Per quanto riguarda il film "This is it", durante la prima udienza udienze emerse che, Kenny Ortega aveva mentito sul banco dei testimoni, dichiarando che le telecamere che avevano ripreso le prove dei concerti erano soltanto due,[25] per sottolineare il fatto che dovevano essere riprese private destinate esclusivamente all'archivio personale del cantante. Ma successivamente, nell'udienza del 16 giugno 2011, risultò che le telecamere erano di più, come se si dovesse girare effettivamente un film.[26][27]

L'AEG Live avrebbe voluto persino guadagnare sul Memorial di Michael Jackson, ma vista l'imposizione della stessa famiglia, dovette desistere[28]. La società promotrice pensava di riscuotere anche la polizza assicurativa che copriva le prime dieci date dei concerti e che includeva l'eventuale morte di Jackson per overdose da farmaci, ma ciò non avvenne poiché il Propofol non è un farmaco ad uso personale bensì un potente anestetico da somministrare esclusivamente in ambito ospedaliero. Inoltre a sfavore della AEG Live risultò anche la testimonianza di un funzionario della Lloyd's che dichiarò di aver ricevuto dal Dr. Murray l'assicurazione della perfetta forma fisica del cantante, nonostante, secondo l'orario della chiamata, fosse già morto.[20] Alla luce di tutto questo la compagnia di assicurazione Lloyd's si rifiutò di pagare ogni indennizzo e a giugno 2011 depositò anche una citazione in tribunale.[29] Quando infatti furono rese note le e-mail che si scambiavano i dirigenti della AEG Live, i quali comprovavano che essi erano a conoscenza delle condizioni psicofisiche non affatto buone di Michael Jackson,[17] l'AEG rinunciò definitivamente alla causa.[30]

Il decesso

La villa di Hombly Hills, in cui Jackson ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita.
Il 24 giugno 2009 Michael Jackson terminò la consueta giornata di prove per i concerti allo Staples Center intorno alla mezzanotte. Le ultime canzoni che Jackson provò quella notte e di conseguenza le ultime interpretate dal cantante nella sua vita, furono Thriller ed Earth Song,[31] dopo di che rientrò con il suo seguito alla villa di Hombly Hills.

Stando alle dichiarazioni di Conrad Murray, medico assunto dalla AEG Live, quella notte egli somministrò in più riprese alcune benzodiazepine al cantante; tuttavia quest'ultimo non riusciva ad addormentarsi, così il dottore alle ore 10.40 del mattino del 25 giugno gli mise la maschera dell'ossigeno e gli somministrò per via endovenosa l'anestetico Propofol, un potente farmaco che è utilizzato esclusivamente in ambito ospedaliero per indurre l'anestesia ma che non dà dipendenza. Dopo che Jackson si calmò e prese sonno verso le ore 10.50, Murray l'avrebbe lasciato da solo per due minuti per andare in bagno, nonostante il paziente non fosse attaccato a una flebo, che è obbligatoria per regolare la somministrazione di tali farmaci. Ritornato nella stanza verso le ore 10.52, Murray si accorse subito che, malgrado indossasse la maschera dell'ossigeno, Jackson non respirava più. Colto dal panico incominciò a praticare maldestramente la rianimazione cardiopolmonare ma, eseguendo il massaggio cardiaco sul letto, non produsse alcun effetto, in quanto esso deve essere praticato su una superficie rigida; in seguito adagiò il corpo sul pavimento ai piedi del letto e continuò a praticare il massaggio cardiaco ma senza successo.[32] Nel frattempo, come verrà dichiarato da alcune guardie del corpo di Jackson nel successivo processo, il medico, invece di chiedere loro di chiamare subito i soccorsi, diede alle guardie indicazioni affinché queste nascondessero ogni traccia di medicinali sparsi nella camera, incluse le fiale di Propofol.[33][34]

Quasi un'ora e mezza dopo, verso le 12:21, una delle guardie del corpo di Jackson chiamò finalmente un'ambulanza che accorse prontamente dopo circa 8 minuti ma, quando i soccorsi arrivarono, Jackson era già in coma e venne trasportato d'urgenza all'ospedale UCLA Medical Center di Los Angeles. Qui i medici fecero tutto il possibile per rianimare Jackson, ma purtroppo ogni tentativo fu vano e il Re del Pop fu dichiarato morto alle ore 14:26 di Los Angeles all'età di cinquant'anni.

L'autopsia
Il 25 giugno stesso, il corpo di Jackson fu successivamente trasportato in elicottero presso l'ufficio del Coroner di Los Angeles, dove il giorno seguente fu eseguita l'autopsia[35] e dove il medico legale confermò la causa del decesso, ovvero un'intossicazione acuta dovuta a un'assunzione di una quantità eccessiva dell'anestetico Propofol: la morte fu classificata come omicidio colposo.[36] Il referto autoptico descrisse Michael Jackson come un cinquantenne "sano". Il cantante aveva segni di una lieve artrite e lievi danni ai polmoni, che potrebbero averlo lasciato a corto di fiato. Ma il rapporto sottolineava che nessuno di questi problemi avrebbe messo in pericolo di vita il cantante. Oltre alla conferma sulle operazioni di chirurgia estetica, il referto confermava che Jackson era in forma e ben nutrito. Per un'altezza di 175 cm, il peso del cantante era di 62 Kg e rientrava nella gamma definita "accettabile" dai medici. Il dott. Zeev Kain, un medico dell'Università della California che ha esaminato il rapporto per l'Associated Press ha dichiarato: "la sua salute generale andava bene" definendo i risultati "nei limiti normali". Il cantante aveva anche una depigmentazione della pelle intorno al viso, al torace, all'addome e alle braccia, confermando che aveva sofferto di vitiligine. Il rapporto dell'autopsia riportava anche gli sforzi medici per rianimare Jackson; i paramedici avevano rotto le costole del cantante durante la RCP, e una macchina chiamata pompa a palloncino era stata inserita nel suo petto mentre tentavano di riavviare il suo cuore.[4] Inoltre è stato riportato che "Il suo cuore era forte senza segni di accumulo di colesterolo"; anche gli altri organi principali di Jackson erano normali.[37] Il Dott. Christopher Rogers, sentito in un successivo processo, dichiarò che "non c'era alcuna indicazione dall'autopsia che ci fosse qualcosa di anatomicamente sbagliato in lui che avrebbe portato alla morte prematura" aggiungendo che non aveva alcun segno di dipendenza da droghe da strada, come segni di ago o altre malattie.[38]

Le conseguenze
Le reazioni del web

Fans di Jackson rendono omaggio al cantante fuori dal Neverland Ranch, i cui cancelli vennero decorati con omaggi floreali, nel giugno 2009.
Il giorno della morte di Jackson, tutti i siti web a lui dedicati, ma anche tutti i social network del tempo come Facebook e Twitter, fecero notare ai propri utenti un'enorme lentezza, dovuta proprio a tutti i messaggi lasciati per Jackson, oltre alla creazione di continui gruppi che parlavano dell'artista e delle sue opere. La sola stima dei tweet fu di oltre 5.000 messaggi ogni minuto; molti siti andarono addirittura in crash.[39]

Sia TMZ che il Los Angeles Times, i siti web che furono i primi a confermare la notizia della morte, hanno subito blocchi e interruzioni.[40] Anche Google subì un blocco a causa della notizia che si diffuse troppo rapidamente in rete a tal punto da far pensare che la ricerca di "Michael Jackson" da parte di milioni di persone fosse un attacco da parte di hackers e pertanto vennero bloccate le ricerche legate a Jackson per circa 30 minuti. Twitter ha riportato un crash, come anche Wikipedia, poiché più di un milione di persone visitò la biografia di Jackson nel giro di un'ora, e fu stabilito il record di maggior numero di visitatori per qualsiasi articolo nella storia di Wikipedia. Anche AOL Instant Messenger andò in tilt per circa 40 minuti, dichiarando successivamente "un momento fondamentale nella storia di Internet", aggiungendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile in termini di portata o profondità".[40] La morte di Jackson è stata infatti definita come un evento storico per internet, poiché mai prima di quel momento, tante persone visitarono le stesse pagine nello stesso momento.[41][42]

Le vendite degli album
L'improvvisa morte dell'artista causò un impeto di interesse senza precedenti per la sua eredità musicale e le sue vendite postume frantumarono ogni record. Nella prima settimana successiva alla morte gli album di Jackson occupavano le prime nove posizioni sulla classifica di Billboard "Top Pop Catalog Albums". Inoltre, per la prima volta in assoluto, tutte le prime 10 posizioni della classifica di Billboard "Catalog Album Chart" furono occupate da un solo artista dato che Jackson occupava ogni posizione. Nella classifica "Top Digital Albums", egli occupò un record di sei posizioni tra i primi 10, compresi i primi quattro. Jackson ha inoltre infranto un altro record piazzando 25 sue canzoni (21 successi da solista e quattro con i suoi fratelli) su 75 totali nella classifica "Hot Digital Songs". Le sole vendite della canzone Thriller incrementarono del 3.551%.[43][44][45] Gli album di Michael Jackson conquistarono le prime 15 posizioni nei primi 50 download di album di Amazon.com. Lo stesso accadde su iTunes, dove gli album dell'artista occuparono sette delle prime dieci posizioni del sito. Sul rivenditore europeo di musica online Play.com le vendite dei 10 album più popolari di Jackson aumentarono del 7.860%.[46] Con quasi 9 milioni di album venduti nei soli Stati Uniti e oltre 30 milioni nel mondo, nel solo 2009, Jackson diventò l'artista più venduto dell'anno.
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